Il leader della Lega, Matteo Salvini pianifica un viaggio a Washington dopo una telefonata con J.D. Vance. Ecco cosa si sono detti.
Tra una stoccata a Ilaria Salis e altre attività istituzionali, Matteo Salvini ci mette una telefonata a Washington: il vicepremier e ministro dei Trasporti ha parlato per quindici minuti con J.D. Vance, vicepresidente USA, per organizzare un viaggio oltreoceano e rafforzare la partnership tra Italia e Stati Uniti. La missione? Portare imprenditori e investitori italiani a consolidare i rapporti.

La telefonata tra Matteo Salvini e J.D Vance: cosa si sono detti
Durante il colloquio telefonico, come scritto nella nota della Lega riportata da Open, Matteo Salvini ha sottolineato l’importanza di “rafforzare la partnership tra Roma e Washington”. L’obiettivo del viaggio a Washington sarà infatti quello di promuovere le eccellenze italiane, in particolare nel campo delle infrastrutture stradali e ferroviarie.
Allo stesso tempo, il vicepremier ha riconosciuto l’eccellenza americana nel campo della connessione satellitare, dimostrando apertura verso la collaborazione in ambito tecnologico.
L’invito a Milano-Cortina 2026
Nel corso della telefonata, aggiunge Open, Matteo Salvini ha anche invitato ufficialmente J.D. Vance alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, un appuntamento molto atteso in Italia. Pur non essendo stata ancora confermata una data precisa per il viaggio a Washington, l’invito rappresenta un “gesto simbolico” per consolidare ulteriormente i rapporti tra i due Stati.
I due leader hanno inoltre discusso di tematiche di rilevanza internazionale, tra cui la crisi ucraina, rispetto alla quale il leader e vicepremier della Lega ha espresso posizioni allineate con quelle di Donald Trump e dello stesso vicepresidente Usa.
Un altro tema affrontato è stato l’immigrazione, argomento di particolare importanza per il vicepremier italiano, insieme alla promozione del made in Italy a livello globale. La telefonata si è conclusa con l’intenzione reciproca di “restare in contatto“, come scritto nella nota ufficiale, sottolineando un clima di cordialità e simpatia tra i due esponenti politici.